"Un' altra cosa vi dirò: non v'è nascita d'alcuno delle cose mortali, ne termine di morte funesta; ma solo mescersi e dissolversi di sostanze commiste v'è e fra gli uomini ha il nome nascita." (Empedocle)
I greci nel V a.C. elaborarono linee di metodo rigoroso per la comprensione di fenomeni naturali che rappresenta l'inizio della tradizione scientifica occidentale.
I filosofi greci tentarono di superare la frattura tra l'esperienza sensibile e la conoscenza razionale (aspetto mutevole- aspetto stabile)
La filosofia non si stacca dalla scienza, infatti molti filosofi sono matematici e scienziati.
téchne= si intende la capacità di di intervenire sull'arte e la conoscenza pratica e comprendeva l'arte della trasformazione e lo sfruttamento del mondo naturale ma anche la conoscenza di questo mondo. La tecnica poteva portare beneficio all'uomo.
scienza= indica un sistema di conoscenze acquisite con metodo rigoroso ì, che consentono di ottenere una descrizione dei fenomeni naturali e delle leggi che li governano.
Nella società arcaica l'arte del fare era padroneggiata solo dal saggio. Come Talete che aveva evidenziato l'interazione tra la conoscenza e l'utilità pratica, ricavandone guadagno.
I greci individuarono il metodo della ricerca scientifica collegando l'esperienza al ragionamento. La ricerca viene effettuata osservando i fenomeni, raccogliendo dati sensibili e infine formulando una teoria.
Il problema dei filosofi del V sec. è la difficoltà a riconciliare le 2 istanze (salvaguardare la diversità dei fenomeni della natura ed elaborare un quadro unitario del mondo attraverso il principio razionale dell'immutabilità.
I filosofi Empedocle, Anassagora e Democrito si chiesero: è possibile conciliare mutevolezza ed eternità del cosmo? Essi ipotizzarono all'origine dell'universo la molteplicità degli elementi.
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